Pallamano
Lo sport della pallamano all’inizio non era la mia passione, non ne avevo una conoscenza molto approfondita, quindi ho dovuto studiare molto e ho ricevuto in questo l’aiuto di molti amici. Con l’avanzare del tempo, ho notato la passione che le ragazze avevano per il gioco, la voglia di allenarsi e l’amore di praticare questo sport e mi sono “contaminato” con il loro entusiasmo; di conseguenza ho iniziato a studiare ancora di più, perché volevo trasmettere loro il meglio. Le lezioni di pallamano sono molto divertenti, le ragazze adorano le attività e la passione diventa sempre più grande. Nelle lezioni per le classi principianti, dove ci sono bambini/e e ragazzi/e dai 6 ai 13 anni, usiamo molti giochi, che sono essenziali perché il bambino si goda l’attività sportiva e la comprenda meglio. Ciò non significa che queste attività non possano essere svolte dai ragazzi più grandi, anzi: anche gli atleti ad alta prestazione utilizzano questi strumenti al fine di interrompere la stancante routine degli allenamenti. Negli allenamenti delle ragazze più grandi, che hanno dai 13 ai 17 anni, uso, quindi, sempre molti giochi e allo stesso tempo sviluppo con maggiore enfasi la parte più tecnica, tattica e fisica.
Sia con i piccoli che con i grandi il lavoro socio-emotivo è molto importante: sono infatti convinto che l’allenamento sportivo non può essere dissociato dalla formazione della persona umana, quindi in tutte le lezioni riporto degli esempi interessanti a cui possano ispirarsi o proietto video con contenuti correlati alla formazione di abitudini sane, di scelte positive e costruttive che possiamo fare per la nostra vita.
L’educazione sportiva, oltre a essere responsabile della buona forma fisica, deve preparare i giovani e i bambini alle sfide che dovranno affrontare nella vita, per sviluppare le competenze necessarie al successo scolastico, professionale e personale. Quando si utilizza la metodologia ludica insieme all’allenamento sportivo, si contribuisce allo sviluppo umano e cognitivo del singolo. Secondo il famoso pedagogista Piaget[i], il gioco ha una stretta relazione con la costruzione dell’intelligenza e ha un’influenza efficace come incentivo e motivatore nel processo di insegnamento e apprendimento. Allo stesso modo, il gioco svolge un ruolo importante nello stimolare la curiosità, l’iniziativa e la fiducia in se stessi, che a loro volta favoriscono lo sviluppo del linguaggio, del pensiero e della concentrazione (VYGOTSKY, 1989)[ii].
Nel 2015, quando ho iniziato con la pallamano, è stato molto difficile (così come nel calcetto) riuscire a creare una routine di allenamento, ma le ragazze hanno capito le regole del gioco molto rapidamente. Dal 2015 al 2019 abbiamo partecipato al Campionato Baiano Scolastico di Pallamano, al FEEPS (Festival Sportivo delle Scuole Private di Salvador), al Campionato Baiano di Clubes, al Festival Sportivo del Subúrbio Ferroviário, al Torneo Giocando con le Stagioni, al Torneo dell’amicizia, alla Coppa Marta de Souza e alla Coppa Campina Grande di pallamano.
Nel 2015, quando ho iniziato con la pallamano, è stato molto difficile (così come nel calcetto) riuscire a creare una routine di allenamento, ma le ragazze hanno capito le regole del gioco molto rapidamente. Dal 2015 al 2019 abbiamo partecipato al Campionato Baiano Scolastico di Pallamano, al FEEPS (Festival Sportivo delle Scuole Private di Salvador), al Campionato Baiano di Clubes, al Festival Sportivo del Subúrbio Ferroviário, al Torneo Giocando con le Stagioni, al Torneo dell’amicizia, alla Coppa Marta de Souza e alla Coppa Campina Grande di pallamano.
Nel 2019 abbiamo vissuto un’esperienza unica nella città di Campina Grande, dove siamo andati per partecipare a un importante Torneo di Pallamano, la Coppa Campina Grande. È stato un viaggio molto faticoso, abbiamo passato 16 ore in pulmino, ma sono stati 7 giorni di grande gioia e di convivenza molto speciali; per me è stato un momento eccezionale, che ha riassunto la bellezza degli anni di lavoro presso il Centro Educativo João Paulo II. Durante il viaggio abbiamo potuto condividere esperienze come portare le ragazze a visitare dei Musei, visitare siti turistici e i luoghi storici di Campina Grande. Per me la parte più importante del viaggio, oltre al risultato sportivo – che è stato davvero soddisfacente – è stata l’opportunità che le ragazze hanno avuto di conoscere persone di altri Stati, con un’altra cultura, in uno scambio molto ricco.
Nel 2017 anche i ragazzi hanno iniziato a praticare la pallamano, ma ci hanno messo più tempo a interessarsi a questo sport dato che la maggioranza dei maschi vuole giocare a calcio o a basket. Nel tempo, però, anche i ragazzi hanno iniziato a conoscere meglio questa disciplina e si sono appassionati, per cui oggi c’è un gruppo molto impegnato negli allenamenti e nella crescita sportiva. Per me, come insegnante, è un onore lavorare al Centro Educativo João Paulo II e dare il mio piccolo contributo a questo magnifico progetto, che è di fondamentale importanza per l’educazione dei bambini e dei giovani in questa comunità. Abbiamo una struttura e dei materiali di alta qualità, il che rende molto più facile lavorare presso l’istituzione. Un altro fattore molto positivo sono tutti i colleghi che lavorano insieme a me e che sono i veri promotori del successo del lavoro. Ringrazio tutti quelli che stanno lavorando oggi al Centro Educativo e tutti quelli che vi sono passati, lasciando il proprio contributo. Oggi, come appassionato di pallamano, farò del mio meglio per contribuire alla formazione di questi ragazzi. E sono loro molto grato per la loro fiducia e per i rapporti umani, che mi hanno trasformato molto come persona.
André Luiz Freitas Borges
[i] Jean William Fritz Piaget, 1896- 1980, Svizzera
[ii] Lev Vygotsky, 1896-1934, Russia
Futsal
Per due anni sono stato insegnante di calcio a 5. È stata una grande sfida perché nei gruppi in cui erano organizzati gli allenamenti c’erano molti ragazzi ed era difficile creare una routine di lezione.
Durante il 2015 abbiamo partecipato alla Coppa Gabriel e al Campionato Scolastico JOCOPPAR (Giochi delle scuole private di Salvador) nella categoria infantile, mirim e pulcini. La Coppa Gabriel per noi è stata molto importante, perché è un evento realizzato nella comunità e abbiamo vissuto un bellissimo momento nella Parrocchia dedicata a Gesù Cristo Risorto, promotrice dell’evento. È stato anche il nostro primo risultato importante e i ragazzi sono stati molto soddisfatti, proprio perché era un evento nella comunità. Nel campionato JOCOPPAR i ragazzi giocavano fuori dalla comunità ed erano entusiasti all’idea di lasciare il quartiere per giocare: per molti di loro era la prima opportunità di conoscere altre parti della città. La partecipazione al campionato Jocoppar è stata di grande importanza anche per fare conoscere il Centro Educativo in città.
Un fattore importante che ha causato dei cambiamenti positivi nel comportamento dei ragazzi al Centro è stata la possibilità offerta dallo sport di convivere e di conoscere persone che vivono in altri ambienti della città. All’inizio i nostri atleti avevano un comportamento molto aggressivo tra loro; tuttavia questo comportamento non si ripeteva nei confronti delle altre squadre, al contrario i ragazzi della Nova Geração nelle partite hanno sempre mantenuto un comportamento esemplare. Ho lavorato molto sull’aspetto delle relazioni per creare un ambiente più sano per i ragazzi. In effetti, in relazione al comportamento c’è stato un miglioramento significativo; mentre in relazione all’interesse per gli studi penso che ci sia ancora molto da lavorare.
Le lezioni, oltre al contenuto tattico e tecnico, hanno sempre contenuti legati alla storia del futsal, alla sua origine e alle sue regole. Ho approfondito inoltre il contenuto socio-emotivo, che è uno strumento importante per migliorare il comportamento dei ragazzi.
L’educazione socio-emotiva consiste in un apprendimento che va oltre l’aspetto puramente cognitivo e fisico, perché prevede lo sviluppo di atteggiamenti legati al carattere e ai valori della persona: empatia, comunicazione, rispetto, tolleranza, pensiero critico. Durante le lezioni facevo ai ragazzi molti esempi legati alla loro vita quotidiana. Ad esempio, se durante le lezioni si verificava un litigio, portavo un esempio concreto che mostrava l’importanza di essere tolleranti e rispettosi con i compagni. Questo processo è stato molto interessante e abbiamo notato un grande miglioramento nei ragazzi.