La costruzione del Centro Educativo Giovanni Paolo II è iniziata nel 1998 e si è conclusa nel 1999. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Umano Progresso (Milano – Italia), che già sosteneva la comunità attraverso 02 ambulatori pediatrici per bambini da 0 a 5 anni, installati all’interno dell’Asilo “João Paulo II” e dell’Asilo Comunitario “Primo di Maggio”. Grazie alla collaborazione con la ONG AVSI (Italia), che ha lavorato localmente attraverso un progetto di riqualificazione urbana, la costruzione è stata rapida e di successo. L’obiettivo originario del Centro Educativo João Paulo II è stato mantenuto nel tempo, poiché sin dalla sua fondazione il suo pubblico sono stati i bambini e gli adolescenti che frequentavano la scuola elementare e media nella scuola formale, offrendo lezioni di doposcuola nell´orario mattutino o pomeridiano.
Testimonianza Gilmario (ex studente)
“Quando hanno iniziato a costruire l´edificio del Centro Educativo, io gridavo ai muratori come se fossi il capomastro: “Andiamo, dobbiamo finirlo oggi perché voglio studiare lì!” Poi continuavo a contare i giorni, perché sapevo che al Centro ci sarebbe stato posto per tutti. Ho avuto compagni che arrivavano a scuola con le lezioni sempre pronte, fatte durante il dopo-scuola e avrei voluto andarci anch’io, ma non c’era posto, perché all´epoca il dopo-scuola era in una piccola stanza dell’asilo João Paulo II. Quando il Centro Educativo é diventato pronto, ce l’ho fatta! Era il mio “caricatore”. Mi svegliavo alle 2 di notte per andare a lavorare al mercato, alle 6.30 mi preparavo per andare a scuola, ma riuscivo solo a dormire, avevo troppo sonno. Andavo al Centro Educativo al pomeriggio e lí trovavo quell’energia, volevo fare tutto: giocare a palla, suonare il tamburo e il repique, praticare la capoeira. Era il mio caricatore per riuscire a torna a casa alla sera e riprendere quella routine cosí pesante. Il Centro mi ha dato tante brave persone e mi ha introdotto un altro orizzonte. Il tesoro più grande che ho guadagnato sono stati gli amici che ho trovato in questo posto. Mi amavano molto. Ho scoperto di avere un valore, cosí ho imparato a guardare le persone e a capire che hanno il loro valore, qualunque cosa facciano nella vita.”
A quel tempo, questa regione alla periferia di Salvador era conosciuta come Novos Alagados, perché lungo la costa la popolazione povera arrivata dalle campagne in cerca di migliori condizioni di vita aveva costruito la propria abitazione in forma di palafitta, in legno e altri material di scarto, occupando il litorale. Le palafitte sono state sradicate tra il 2002 e il 2006, attraverso uno sforzo congiunto tra diverse entità bahiane e internazionali. La popolazione che viveva sulle palafitte ha ricevuto una casa nell´area vicina al Centro Educativo João Paulo II, diventando cosí il suo pubblico privilegiato.
Il Centro Educativo João Paulo II è stato inaugurato nel 2000 e nei primi anni di attività è stato svolto un enorme lavoro di recupero della cultura popolare, contribuendo al riscatto di tradizioni che facevano parte della vita dei villaggi delle campagne e che erano andate perdute nella nuova realtà urbana. Il Centro è stato una pietra miliare nella vita dei bambini e degli adolescenti che hanno iniziato a frequentare le attività quotidianamente. Lungo il passare degli anni, celebrazioni come la Pasqua, São João, la capoeira, il maculelê, la mariscada e la ripresa della Folia de Reis, hanno favorito la creazione di una tradizione comunitaria che rimane viva e potente fino ad oggi.
Fino al 2010 sono state numerose le iniziative con l’intento di mantenere viva la tradizione della popolazione locale, avvenute attraverso l’invito di personalità, come l’artista di samba bahiano Riachião e l’implementazione della biblioteca. Tutte le attività hanno ampliato l’orizzonte culturale dei bambini e degli adolescenti, che prima erano esclusi dall´accesso alla cultura e si sono trovati protagonisti di esperienze culturali privilegiate e positive.
La tradizione che più rappresenta l’energia contagiosa che scorre tra il Centro Educativo João Paulo II e la comunità è la Folia de Reis. Ancora oggi questa energia contagia tutti con la sua allegria e il suo messaggio di pace. Molte delle foliãs di ieri, oggi sono le mamme degli studenti attuali.
Sempre nel 2010, il Centro Educativo João Paulo II ha chiuso i battenti per un breve periodo a causa delle conseguenze della crisi economica internazionale (2009). Considerato il nuovo quadro di sviluppo economico del Brasile, é stato il momento per ripensare la proposta educativa e definire nuove priorità pedagogiche. Da allora, é stata data maggiore rilevanza al complemento dell’insegnamento scolastico, alle attività di incentivo alla lettura e alla scrittura, all’arricchimento culturale, al miglioramento dei concetti scolastici di base, allo sviluppo umano e civico.
Nel 2014 è stato compiuto un nuovo passo nello sviluppo del Centro Educativo João Paulo II, aggiungendo la proposta delle attività sportive al doposcuola. La pratica dello sport come strumento educativo é sorta come una risposta alla crescente violenza del quartiere, che stava iniziando ad incidere sempre piú negativamente sulle famiglie, considerando il contatto sempre più precoce dei giovani con il mondo della criminalità. In questo senso serviva qualcosa che attraesse, coinvolgesse e commuovesse i bambini e i ragazzi. Dal primo anno, pur avendo ancora una struttura precaria, si sono iscritti 300 bambini e ragazzi, In questo modo l’apertura del progetto, chiamato poi Nova Geração da parte degli studenti, è diventata la novità nel quartiere. Tutti volevano diventare un “piccolo arancione”, in riferimento alla divisa arancione della Nova Geração.
Nel 2016 si é presentata una grande opportunità: la possbilitá di realizzare la copertura del campo sportivo attraverso la donazione delle risorse da parte della Fondazione Italiana Opsis. Questo miglioramento è stato una pietra miliare per l’insieme delle attività del Centro Educativo João Paulo II, che è diventato un punto di riferimento nella regione per le pratiche sportive, l’accoglienza e le attività pedagogiche.
Dal 2016, nell’ambito del progetto Nova Geração, proponiamo il calcetto, il basket, la pallamano, il karate e la danza, nell´orario dopo la scuola e al sabato. In questo modo é aumentato l´appoggio offerto ai famigliari, che sanno che i figli ricevono protezione, alimentazione, apprendimento, sport, sostegno culturale e scolastico durante la settimana, cosí che loro possano svolgere le proprie attività lavorative garantendo il sostentamento famigliare.
Alla fine del 2019, abbiamo celebrato il 20° anniversario del Centro Educativo João Paulo II, con la presenza dei principali finanziatori e sostenitori, nonché delle famiglie della comunità. Questa bella celebrazione sembrava premeditare che, forse, presto sarebbe successo qualcosa…
Con la pandemia, nel 2020, la presenza del Centro Educativo João Paulo II nella comunità si è concretizzata attraverso la consegna di pacchi di alimenti e la distribuzione settimanale di attività scolastiche da svolgere a casa e poi corrette dai professori. Dopo poco, con la ripresa dei corsi liberi permessi dal Municipio, sono riprese le attività in presenza, nel rispetto di tutte le normative anti-COVID.
Durante la pandemia abbiamo osservato che si è creata una nuova disuguaglianza: l’accesso alla tecnologia. Per questo, al rientro post-pandemia, è stato implementato un nuovo programma con l’obiettivo di recuperare il gap di conoscenza tecnologica creato dall’isolamento sociale. Nel 2022 è stato promosso il Progetto Robotica, rivolto a tutti gli studenti del Centro Educativo João Paulo II di tutte le età. Sempre nel 2022 sono iniziati i percorsi di qualificazione professionale per i giovani delle scuole superiori, con corsi di programmazione di applicazioni per cellulari e corsi di estetista. La robotica è diventata l’attività preferita di bambini e adolescenti, associata alla programmazione, implementata nel 2024.
Con allegria e voglia di imparare continuiamo il nostro viaggio!
“Non ‘lasciatevi vivere’, ma prendete in mano la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!”.
Giovanni Paolo II ai Giovani, 1985.